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mercoledì 5 settembre 2012

Propriertà condivisa?

Il concetto di proprietà


a pag 245 dell'ultimo libro intitolato "La terza rivoluzione industriale" Jeremy Rifkin arriva a un ragionamento che tutti ormai dovrebbero conoscere ed esaminare confrontandolo con le proprie esperienze. Non ha a che fare direttamente con la frutta che è il riferimento di questo blog ma per quanto riguarda la comunicazione senz'altro si.   Qui il passaggio che colpisce e che induce a riflessioni profonde. Per le generazioni giovani saranno anche concetti già assimilati ma per capire il futuro tutti dovranno confrontarsi con queste tesi che, rappresentate da un solo paragrafo del libro, sconvolgono concetti ritenuti fondamentali fino a ieri:    
 
Una generazione cresciuta con Internet sembra non curarsi dell'avversione degli economisti classici per la condivisione delle creatività, delle competenze e dell esperienze e perfino di beni e servizi in un ambito collettivo ed indiviso , finalizzato alla promozione del bene comune.

Gli economisti classici considererebbero un contesto economico di questo tipo contrario alla natura umana e destinato al fallimento per la semplice ragione che gli uomini sono innanzitutto e soprattutto egoisti, competitivi e predatori, e quindi approfitterebbero della buona fede e dell’ingenuità dei propri simili per impossessarsi dei contributi altrui e fare da sé ottenendo un rendimento superiore .

Queste idee sembrano aver perso ogni forza: oggi centinaia di milioni di persone sono attivamente impegnate in reti sociali collaborative su Internet, alla quali offrono il proprio tempo e le proprie conoscenze , di solito in modo gratuito per promuovere il benessere di tutti.

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