Flash di MARCO FORTIS
- Il suo intervento cerca di cogliere anche aspetti positivi riferiti all’Italia ed alla Provincia di Bologna- Il debito pubblico italiano è di quasi 2.000 miliardi di euro da anni ma ultimamente anche altri stati si sono avvicinati a questo livello.
Marco Fortis - Cattolica Milano |
- La produttività bassa italiana è appesantita da mille fattori ma ci sono eccezioni. Una di queste è la produttività nel settore della meccanica dove supera quella tedesca
- Il polo Bolognese della meccanica è primo a livello globale, non solo europea. Anche le realtà industriali singole sono più importanti: le prime 4 industrie fatturano più delle prime 4 industrie meccaniche tedesche ed è Bolognese anche l’industria singola che fattura di più.
- Finalmente abbiamo riscoperto l’industria
- L’industria che regge meglio IN iTALIA è quella manifatturiera
- Ma non dobbiamo dimenticare il nostro sud che abbassa ogni media
- La produttività è bassa? Come si fa ad averla buona se hai interi reparti in cassa integrazione, e se causa crisi generale manca la domanda per poter vendere e produrre di conseguenza
- Molti problemi sono causati internamente all’azienda ma ancora di più incidono le inefficienze che si trovano fuori dalla fabbrica che frenano ogni momento della nostra vita nazionale
- Mancano infrastrutture adeguate
- Non dobbiamo dimenticare il fattore della criminalità organizzata. Anche questa fa perdere punti alla produttività.
- L’Italia non ha purtroppo sviluppato l’elettronica, dopo il fax non abbiamo più niente, ne computer, ne telefonia mobile ecc.
- Abbiamo però un surplus di 80 miliardi nell’industria manifatturiera
- Prima della svolta degli ultimi 20 giorni il costo del denaro in Italia era proibitivo
- Siamo comunque sempre il secondo paese produttore d’Europa
- E’ importante adesso concentrare l’attenzione su ricerca, sviluppo e risorse umane, in primo luogo sulle scuole tecnico-professionali. (In Germania Schroeder ha fatto si le riforme ma ancora di più ha ottenuto sfruttando l’istruzione e l’apprendistato.
- E’ essenziale una rete di ricerca tecnica al servizio delle imprese
- Serve ricerca applicata, bastano anche solo 3-4 strutture specializzate
- Serve una politica industriale nazionale molto forte
- Nonostante tutto il singolo non ce la può fare. Si facciano reti
- Esempio di economie di scala nell’industria bolognese del cioccolato (rete fra privati e cooperatrive)
- Un grosso problema italiano è l’energia. Una ricerca dimostra che l’industria italiana ha il più alto costo a livello globale.
- Le crisi delle quali si parla ogni giorno (ALCOA, SULCIS e FIAT) traggono origine anche da qui.
- Per l’Italia perdere l’industria dell’auto sarebbe insostenibile. Il governo elabori politiche industriali, sviluppi idee ed le persegua.
- Costi italiani della manodopera ormai bassi (Esempio di imprenditore italiano che porta tecnici italiani in Cina perché costano meno!!)
- Ormai il divario generale si è ridotto a uno a cinque (costo 1 in Cina uguale a costo 5 in Italia) ma a ShangHai in un anno fra aumenti ed inflazione il progresso del costo di un salario è stato del 21 %.
- In Italia bisogna smetterla con i sussidi nascosti
- Ma il settore terziario deve funzionare (esempio positivo i tanti tecnici italiani che Prodi incontra sugli aerei)
- Esempio ditta del lusso francese che assume 600 commesse per negozi parigini che sappiano la lingua cinese (ma noi non abbiamo voli diretti che ci portino i clienti direttamente in Italia.)
- Suggerimento di attrezzare un aeroporto unico Bologna-Firenze.
- A livello locale suggerimento di più collaborazione fra cooperative, privati ed amministrazione pubblica
- Appello per il miglioramento dell’immagine italiana perché non può continuare l’usanza che solo perché su un prodotto c’è scritto Made in Germany questo realizzi il 15-20 % di più sul mercato.
SEGUIRANNO FLASH DELL'INTERVENTO DI GIORGIO SQUINZI, PRESIDENTE CONFINDUSTRIA
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