Dopo settimane di intensa campagna televisiva continuiamo ad incontrare la marca ORSERO ogni giorno su tutte le riviste d’Italia. Lo spunto per questo commento viene proprio dall’aver notato una bella banana ORSERO anche su una rivista cult dei giovani come WIRED che mensilmente scandaglia il mondo di Internet.
Fra una marea di annunci ed inserzioni che offrono gadget elettronici di ogni genere la vista di questo invitante frutto fa piacere e senza dubbio induce a maggior consumo, anche immediato.
I produttori di ortofrutta italiani e le loro associazioni dovrebbero fare due riflessioni basilari: la prima: è senz’ altro giusto fare azioni di marketing di questo genere e la seconda: come e con chi farle.
I fondi per la promozione non mancano perché la PAC ne prevede in abbondanza ma metterla in pratica è reso complicato dalla mancanza di una filosofia di marketing che darebbe un’adeguata organizzazione.
La filosofia dovrebbe chiarire le strategie per produrre secondo le esigenze del consumatore europeo e l’organizzazione dovrebbe stabilire i compiti dei vari attori. La filiera è lunga ed i mercati si allargano. Occorrono sinergie e collaborazioni.
L’ortofrutta italiana è come una squadra di calcio che ha una vasta rosa di 22 giocatori fra produttori, servizi, distributori e promotori ma ne fa giocare sempre i soliti undici.
C’è da chiedersi, per fare solo un esempio, chi studia i mercati a tappeto? Dove sono le squadre di ricercatori che cercano di comprendere le esigenze dei compratori e dei consumatori?
Dove sono i messaggi pubblicitari che attirano l’attenzione del mondo intero sui nostri prodotti ortofrutticoli che se non altro crescono su terreni formidabili con l’aiuto di microclimi ideali
La promozione a favore della qualità e dell’immagine dei prodotti ortofrutticoli italiani, soprattutto all’estero e sui mercati emergenti d’oltremare, potrebbe essere sostenuta in modo istituzionale, specie per specie, zona per zona con i fondi previsti dalla Politica Agricola Comunitaria (vedi foto albicocche francesi). I successi più clamorosi in Italia vengono raggiunti con meno di un centesimo di euro al KG
L’esempio di ORSERO dovrebbe poi evidenziare a tutto il mondo della produzione che le forze commerciali private sono vive ed agguerrite. Quando non trovano pane per i loro denti in Italia fanno presto a trovarlo in paesi più affamati e facilitano l’afflusso di merci importate, e non solo frutta tropicale. Spesso sono costrette a diventare produttori esse stesse per soddisfare meglio i desideri dei buyer e perché la produzione tradizionale non si aggiorna abbastanza velocemente.
Nessun commento:
Posta un commento