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sabato 21 luglio 2012

Unirsi in rete per il raggiungimento di un solo ben definito target?


Ho finito pochi giorni fa la scrittura di un articolo che sarà pubblicato presto su una nota rivista specializzata. Trattando un certo tema arrivo a un suggerimento conclusivo che è proprio quello delle reti d'impresa. In attesa che l'articolo sarà di dominio pubblico anticipo qui un intervista apparsa sul Sole24Ore nel mese di maggio. Viene delineata la sostanza dello strumento e alcuni dei vantaggi salienti che ne derivano.


L'Intervista
Intervento a firma di Aldo Bonomi tratto da IlSole24Ore del 14 maggio 2012
Aldo Bonomi, Presidente RetImpresa

CON LE RETI DI IMPRESA SI FA SVILUPPO
Dalle semplificazioni al fisco: cinque mosse per il rilancio del Paese
Siamo partiti piano, a voce bassa, ma determinati e sicuri della validità della strada che stavamo percorrendo. E ora, passo dopo passo, questa voce è diventata un suono potente che sta conquistando spazi sempre più ampi. Un progetto industriale partito in sordina, che oggi sta già coinvolgendo migliaia di imprese. Con l'introduzione, nel nostro ordinamento, del nuovo "contratto di rete" si è offerta alle imprese la possibilità di conseguire contemporaneamente tre importanti obiettivi: avviare collaborazioni su programmi condivisi, monito- rabili e verificabili; consentire agli altri attori economici e alla pubblica amministrazione di conoscere e valutare queste iniziative; mantenere l'autonomia imprenditoriale - elemento culturalmente ancora fondamentale per molte piccole e medie imprese - in quanto il contratto di rete non crea un nuovo soggetto giuridico, con tutte le complicazioni e gli oneri burocratici che ne deriverebbero. Una formula che si è rivelata vincente e sta riscontrando l'interesse di molti imprenditori. A oggi sono infatti 327 i contratti sottoscritti e oltre 2mila le imprese che stanno lavorando con il nuovo strumento. Primi risultati significativi raggiunti grazie all'Italia del fare, a una visione di sistema che si muove nell'interesse del Paese che lavora. Ma non basta. Adesso serve un colpo di reni. Innanzitutto, da parte del sistema imprenditoriale, che deve cogliere questa opportunità in modo sempre più consistente. Poi, da parte del Governo, che deve credere con ancora maggiore forza in questo strumento innovativo per ridare fiato alla nostra economia. La soluzione è in cinque mosse. E sono tutte a costo zero.
Semplificazioni amministrative
Dare attuazione a quanto già previsto dalla legge che ha istituito i contratti di rete in materia di semplificazioni amministrative. Una prima occasione pratica è rappresentata dalla nuova disciplina sugli "accordi di semplificazione", che potrebbero essere a pieno titolo sottoscritti dai contratti di rete per ottenere immediati vantaggi per le imprese, per esempio per l'avvio di nuove attività, nel campo urbanistico, nell'impiego dei macchinari, nella rendicontazione degli incentivi e per i sistemi di certificazione. Su questi profili è già attivo un confronto con il ministero della Funzione pubblica e con le Regioni che ci auguriamo possa portare a risultati in tempi rapidi.
Statuto delle imprese
Dare attuazione a quanto previsto dal recente Statuto delle imprese che ha recepito in Italia lo Small business act, che include le reti di impresa tra i soggetti che partecipano alle gare d'appalto. Anche qui sono già in corso contatti con l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici per i necessari chiarimenti di tipo operativo, che consentano alle imprese aderenti ai contratti di rete l'effettiva partecipazione alle gare.
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