Questo mercato ortofrutticolo non è in vendita ma il Comune di Vicenza ha pubblicato un bando con il quale vengono stabilite le condizione per il passaggio della gestione a soggetti privati.
La crisi è terribile ma qualche ripensamento lo produce. Pier Ferdinando Casini, segretario UDC ha dichiarato ieri sullo schermo in modo perentorio che il danno più grande all'economia lo ha fatto in questi decenni la gestione della cosa pubblica. I mercati ortofrutticoli, i centri agroalimentari sono senza dubbio fra questi. Potrebbero essere più funzionali e meno costosi se gli immobili fossero moderni e pensati con i criteri di un'azienda privata, se dirigenti e funzionari non fossero (come nella sanità) forniti dai comuni, se la movimentazione interna fosse gestita secondo le necessità operative, se ai grossisti fosse dato più spazio per la loro libera iniziativa, se le regole fossero orientate al servizio della comunità intesa come consumatori.
Invece nella maggioranza delle attuali situazioni italiane l'operatore commerciale viene trattato come un personaggio irresponsabile al quale vengono assegnati spazi fisici mal funzionanti limitati, ed imposte regole che non tengono in dovuta considerazione i veri bisogni della distribuzione a valle.
Il comune di Vicenza dichiara di essere costretto al passaggio alla gestione esterna non perché le cose vanno male ma perché impedito ad assumere personale nuovo in sostituzione di chi va in pensione. Ma se in Italia frutta e verdura costano più che in altri paesi europei una delle ragioni è anche quella degli alti costi dei mercati che operano in una posizione di monopolio. Meno personale, meno regole, più concorrenza potrebbero fare la differenza.
A Vicenza non succederà perché il comune vuole comunuqe incassare il canone degli affitti di posteggi e magazzini come prima ed impone anche la ristrutturazione del servizio di portineria e di controllo degli accessi a pagamento, dettaglio che significa la continuazione della regolamentazione e della tassazione. Non sarà facile trovare soggetti disposti a investire in qualche cosa che non potrà mai passare di proprietà ne potrà mai essere controllato liberamente. Osserveremo gli sviluppi con curiosità ed attenzione.
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