In teoria sono strategie che dovrebbero e potrebbero funzionare ma avrebbero bisogno di azioni molto decise ed incisive spalleggaite da aziende in possesso di un'organizzazione commerciale e di marketing possente. Parlo del lancio dei prodotti DOP ed IGP che in ambito produttivo e politico tante speranze avevano suscitato in passato.
Adesso lo stesso Tiberio Rabboni, assessore alle politiche agricole della Regione Emilia-Romagna, ammette che "dopo iniziali euforie i marchi sono finiti nel cassetto".
E' strano allora che il Ministro Catania, che pure ha accolto gran parte dei suggeriementi Emiliano-Romagnoli nell'articolo 62 dedicato alla distribuzione dei prodotti freschi, torni adesso sull'argomento assicurando addirittura una legge per promuovere e sostenere le produzione italiane di qualità. Dice testualmente "L’obiettivo è quello di arrivare a programmare tutte le produzioni assicurando una stabilità di prezzo e tutelando i produttori dalle speculazioni. Nelle prossime settimane metteremo a punto un disegno di legge a tutela del Made in Italy di qualità".
Si continua dunque anche con il governo dei tecnici a perpetuare gli errori del passato: Voler imporre i desiderata della produzione alla distribuzione ed ai consumatori senza avere prima fatto le debite ricerche di mercato e, nel caso di esito positivo, aver messo a punto una forte azione di marketing e pubblicità condivisa dai principali protagonisti della filiera.
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