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mercoledì 1 febbraio 2012

DOP ed IGP belle addormentate

In teoria sono strategie che dovrebbero e potrebbero funzionare ma avrebbero bisogno di azioni molto decise ed incisive spalleggaite da aziende in possesso di un'organizzazione commerciale e di marketing possente. Parlo del lancio dei prodotti DOP ed IGP che in ambito produttivo e politico tante speranze avevano suscitato in passato.

Adesso lo stesso Tiberio Rabboni, assessore alle politiche agricole della Regione Emilia-Romagna, ammette che "dopo iniziali euforie i marchi sono finiti nel cassetto".

E' strano allora che il Ministro Catania, che pure ha accolto gran parte dei suggeriementi Emiliano-Romagnoli nell'articolo 62 dedicato alla distribuzione dei prodotti freschi, torni adesso sull'argomento assicurando addirittura una legge per promuovere e sostenere le produzione italiane di qualità. Dice testualmente "L’obiettivo è quello di arrivare a programmare tutte le produzioni assicurando una stabilità di prezzo e tutelando i produttori dalle speculazioni. Nelle prossime settimane metteremo a punto un disegno di legge a tutela del Made in Italy di qualità".

Si continua dunque anche con il governo dei tecnici a perpetuare gli errori del passato: Voler imporre i desiderata della produzione alla distribuzione ed ai consumatori senza avere prima fatto le debite ricerche di mercato e, nel caso di esito positivo, aver messo a punto una forte azione di marketing e pubblicità condivisa dai principali protagonisti della filiera.

giovedì 17 novembre 2011

IL NOSTRO MINISTRO: Mario Catania


Il governo Monti è in pista. Tutti sembrano contenti e ci accodiamo agli auguri più o meno sinceri che provengono dalle parti politiche ma sopratutto a quelli sinceri provenienti dalle rappresentanze degli agricoltori che sono autentiche.

La partita che si sta giocando sulla PAC a Bruxelles è troppo importante per essere trascurata come ha fatto il precedente ministro non presetandosi recentemente ad un importantissimo appuntamento U.E. proprio sulla PAC. L'instabilità del governo era ormai palese e l'assenza anche giustificata ma d'ora in poi un periodo di certezze ed una personalità compotente ed esperta come Catania darà autorità all'Italia e competenza sufficiente per difenderne gli interessi.

Il Sole 24 Ore chiosa per esempio:
"Il nuovo ministro sembra la persona ideale per portare avanti il negoziato europeo per la nuova politica agricola comune che "vale" per l'Italia – insieme allo sviluppo rurale - circa 6 miliardi di euro.

Paolo Bruni, presdidente di COGECA, dichiara:
"Nel Governo che, per l'autorevolezza del Presidente Monti, vorrei definire di Responsabilità Nazionale, Mario Catania potrà apportare un significativo contributo all’intero comparto agroalimentare", Ed ancora: “La scelta di puntare su Catania risponde all'esigenza di individuare una figura professionale che racchiuda competenza tecnica, credibilità comunitaria ed esperienza. Ritengo che il neo Ministro possieda la preparazione per affrontare il necessario riequilibrio del valore nella catena alimentare e il difficile negoziato della Politica agricola europea in discussione proprio ora a Bruxelles.