Chi si occupa di media si deve per forza confrontare giorno dopo giorno con i temi più trattati del momento. Rimanendo nell'ambito ortofrutticolo generalmente si focalizzano su problemi di attualità che hanno a che fare a rotazione con le variazioni delle produzioni, della stagione, dei mercati, dei comportamenti dei concorrenti, dei consumi.
Un tema però non scompare mai: quello della salute e dell'influenza benefica che il consumo di ortofrutta ha sull'organismo umano. Il fatto è importante ma la mole di news che giorno dopo giorno viene pubblicata da giornali e riviste e dibattute in Radio e TV non fa che confondere le idee perchè l'impressione che rimane è quella che l'ortofrutta fresca genericamente fa bene ma questo purtroppo non è una novità.
Ci vorrebe chi (per esempio la squadra organizzatasi recentemente intorno al progetto ORTOFRUTTA D'ITALIA del CSO (centro Servizi Ortofrutticoli) si decidesse a coordinare con l'aiuto di un comitato medico-scientifico questo flusso di informazioni ed iniziasse a focalizzare l'attenzione prodotto per prodotto. E' per esempio ormai risaputo che mangiare Kiwi aiuta l'intestino a migliorare le sue funzioni, questo fatto potrebbe essere maggiormente studiato e commentato da medici e finire come notizia su tanti media. Diversi prodotti diminuiscono l'incidenza di tumori al seno o al colon e questi potrebbero essere maggiormente pubblicizzati sottolineando questa funzione. Tante specie possono anche migliorano le funzioni della circolazione arteriosa e non c'è dubbio che esista un grande pubblico interessato a queste problematiche.
Una volta organizzata la squadra scientifica iniziare ad animare blog e social media come Facebook diventerbbe un gioco da ragazzi. Ma con grandissima risonanza anche presso i giovani che hanno bisogno di consigli per una migliore alimentazione.
Potrebbe insomma svilupparsi intorno a questi temi un movimento adatto a rilanciare il consumo di ortofrutta fresca. Con questo sistema NUCIS è riuscito ad invertire la tendenza che nel giro di 5 anni è passata da negativa a fortemente positiva in fatto di consumi di frutta secca. Senza grandi investimenti ma solo enfatizzando con serietà quanto di buono c'è nell'abituarsi a dare più attenzione a quanto mangiamo.
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