Il noto giornalista Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera del 19 Agosto 2011, prende per le corna il problema del Sud che non riesce a utilizzare adeguatamente i fondi dell'Unione Europea. Finora sono state scongelate somme disponibili per il periodo 2007-2013 solo per il 9,6 percento. La Regione Campania è riuscita a primeggiare con un misero 2,4 %.
E' una situazione che si protrae da sempre e mi chiedo quali speranze può il resto d'Italia nutrire in un territorio così vasto e così importante che non sa organizzarsi neanche per portare a casa denari che tutta la comunità (Italiana ed Europea) mette a disposizione per realizzare progressi che potrebbero ripercuotersi positivamente su tutto il paese, su tutta l'Unione.
Nel campo ortofrutticolo solo i Siciliani sono riusciti ad organizzarsi massicciamente ottenendo nei decenni passati una prolungata fase di "protezionismo" degli agrumi. Il mercato protetto ha permesso prezzi alti alla produzione per un certo periodo di tempo. L'Italia è stato però negli stessi decenni l'unico paese dove d'estate non era possibile procurarsi una spremuta d'arance. Ogni import era vietato per ragioni fitosanitarie inesistenti. Il risultato è stato la perdita di tutti i mercati esteri ed il totale collasso di tutta l'industria agrumicola mentre nello stesso tempo la libera importazione di Kiwi Neozelandesi ha permesso l'inserimento vittorioso di questo prodotto in moltissime regioni produttive d'Italia a dimostrazione che evitare la concorrenza alla lunga procura solo danni.
Al nuovo ministro delle politiche agrarie vorrei consigliare un approfondito studio di mercato con l'augurio che intorno ai risultati emergenti lui possa coagulare le forze sane che pure in tutto il Sud esistono ancora.
Nessun commento:
Posta un commento