Il ministro inglese dell'agricoltura Jim Paice ha tentato di scuotere gli ambienti inglesi dell'ortofrutta. Parlando all'annuale OXFORD FARMING CONFERENCE ha sottolineato quanto ormai viene discusso su tutti i media: globalmente parlando la produzione agricola è sempre meno sufficiente per la nutrizione dei 7 mrd. di persone che ormai hanno già superato quella cifra.
Ha tentato di convincere gli operatori inglesi ("set the industry on fire")che hanno prodotti di buona qualità che possono trovare nuovi consumatori in molti paesi esteri.
Ha detto che non sono solo i 4 paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cile) ad alimentare le speranze ma basta guardare quanto l'Inghilterra già adesso esporta verso il Belgio per convincersi che c'è ancora tanto terreno da conquistare. Questo paese da solo importo più prodotti ortofrutticoli inglesi che i tutti i paesi del BRIC messi insieme.
Conoscendo l'alta qualità dei prodotti orticoli inglesi (non si può parlare di frutta per scarsità di produzione ed inadeguatezza del clima) non ho dubbi che le potenzialità ci siano. Sopratutto considerando che la manodopera impiegata nei magazzini di confezionamento di Spalding e tante altre zone di produzione consistente sopratutto in personale indiano, pakistano e simili etnie, costa meno della metà del personale equivalente in Italia. E si sa che la loro logistica, sopratutto quella marittima, è up to the standard!
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