Da anni fra gli operatori c'è grande apprezzamento per quanto a Cesena è stato fatto per sostenere gli sforzi della filiera ortofrutticola italiani ma da anni si annotano i limiti che questa location comporta. Ci sarebbe bisogno di un Upgrade energico, un cambio adatto a svegliare nuovi ottimismi, ma secondo un articolo apparso adesso sulla rivista online ROMAGNA NOI l'edizione 2012 warà ancora invariata. L'introduzione del corsivo è la seguente:
"Il Comune e la Fiera di Cesena stanno già lavorando per allestire anche l’edizione 2012 di Macfrut al quartiere di Pievesestina. Se poi il ‘gioiello’ dell’ortofrutta nei prossimi anni dovesse davvero traslocare alla Fiera di Rimini, dovrà per forza esserci una compensazione..."
Non è colpa dell'organizzazione ma a Cesena mancano le infrastutture adatte per una moderna manifestazione di questo genere. Basta visitare le fiere nate anni dopo MACFRUT come per esempio Fruit-Logistica di Berlino, ASIA Fruit Logistica e Fruit Attraction di Madrid per rendersi conto quanta è la distanza fra l'esposizione leader italiana e le tre citate.
Un altro aspetto negativo è quello della logistica. L'assenza di un aeroporto collegato con tutt'Italia e con tutte le capitali d'Europa si fa notare. Con l'aumento degli eventi di questo genere spesso le visite anche a lunga distanza si riducono a un mordi e fuggi. Un giorno, due giorni massimo. Questo a Cesena è impossibile anche si si tratta di una fiera "internazionale".
Anche economicamente l'Italia si è ridotta alle condizioni che si sono fatte drammatiche in questi giorni. Anche e sopratutto perchè si sono rinviate le grandi scelte. Si tende andare avanti al piccolo trotto, senza guardare al
futuro, senza tener d'occhio la concorrenza. Con le cose che cambieranno ci sarà senz'altro anche MACFRUT. Ma più si aspetta peggio sarà.
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