Su una rivista che si occupa di olio d'oliva ho scoperto queste poche righe che fanno pensare chi come me si occupa prevalentemente di ortofrutta. Eccole: " L’aspetto sconcertante è che analizzando i numeri l'autore evidenzia come basti una variazione nel listino al pubblico di pochi centesimi al litro, per superare la linea di confine tra guadagno o perdita sia per l’industria che per le catene di supermercati.
Tante volte ho sentito dire da buyer di importanti supermercati come sia noiosa la gestione della politica di prezzo perché se ne parla solo poche volte l'anno. Ma in quelle occasioni ogni centesimo diventa strategico e questo rende le trattative e le decisioni snervanti.
L'ortofrutta pertanto lo possiamo considerare un prodotto fortunato: non ci si annoia mai e deve essere più facile trovare spazi di guadagno più spesso. Proprio perché i prezzi sono talmente inafferrabili che a controllarli è impossibile. Ma anche perchè oltre al prezzo l'ortofrutta ha altri aspetti forse più adatti ad attrarre il consumatore
Per dir la verità questi ultimi hanno già l'impressione che i margini sia del produttore come della distribuzione siano ai massimi livelli ma chi si muove all'interno della filiera sa quanto poco questo è vero. Mettere in pratica questa riflessione potrebbe servire non a danneggiare il consumatore ma a remunerare ogni attore della filiera con il giusto prezzo per ogni qualità.
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