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martedì 15 maggio 2012

IL BIOLOGICO - una marcia lenta ma inarrestabile




Una delle prime società di certificazione nel campo dell'agricoltura biologica, AIAB, è nata in Italia nel 1982. Era il periodo nel quale spinte provenienti per lo più dal mondo cittadino ed intellettuale aveva convinto giovani agricoltori ad imboccare questa strada per conservare meglio i propri terreni e per intercettare nuovi consumatori.

Sono passati 30 anni ed il movimento si è sparso in tutto il mondo, soprattutto nei paesi benestanti in Europa, Nord America e Giappone. Ma se ancora nel 2012 la quota di mercato generale è del 2-3 % e solo in pochi e piccoli paesi come la Danimarca o l'Austria arriva a consumi vicino a due cifre vuol dire che la strada è ancora lunga. Comunque la strada c'è e porta a traguardi sicuri. Se poi si considera che il prodotto trainante della filiera è l'ortofrutta che in certi casi arriva anche a coprire, fra fresco e conservato, il 30 % il trend interessa sopratutto questo comparto.

Visto che ormai le certificazioni ed i controlli lungo la catena di distribuzione si sono assestati e rafforzati i consumatori veramente interessato potranno rifornirsi tutto l'anno di merce prodotta con i crismi dell'agricoltura biologica. Uno degli ostacoli importanti sono tuttora gli spazi limitati che i punti vendita possono mettere a disposizione ma anche questi aumentano man mano che il consumo cresce. Inoltre non bisogna trascurare il trend di crescita di negozi in franchising come Cuorebio, NaturaSi ecc.  (Nella foto sopra la bottega BIO affiliata a Cuorebio di Savignano s.P. in Prov. di Modena, nella foto sotto una cassetta già semivuota di ciliegie precoci di Marostica in vednita il giorno 12 maggio a € 12,80 un prezzo non esagerato se si considera che il vicino punto vendita COOP aveva in vendita lo stesso giorno Bigarreaux convenzionale della Puglia a € 8,99 al KG)





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