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mercoledì 21 novembre 2012

Bernardo Caprotti (ESSELUNGA) Cragnotti, Rivoira e Dichgans cosa hanno in comune?

Il boss di ESSELUNGA (86) è da tempo insofferente delle ganascie che lo stato italiano mette alla libera iniziativa. Basta ricordare il suo libro FALCE e CARELLO nel quale nel 2007 accusava di concorrenza sleale la COOP ITALIA. Secondo lui non pagava tasse e gli  impediva l'apertura di punti vendita in zone ambite come l'Emilia Romagna. Adesso sorprende con un'idea mega: Sviluppare quasi dal niente un aeroporto intercontinentale a Brescia in sostituzione di MALPENSA che non riesce a decollare come hub per tutto il Nord Italia (Vedi articolo sul Corriere della Sera del 18 novembre). L'idea è spettacolare e nessuno si attiverà per metterla in opera. Ma è una di quelle idee capaci di accendere la fantasia e di sottolineare la svolta. Idea di un imprenditore privato. Idea che caratterizza il momento dell'Italia alla ricerca del nuovo.



Un altra iniziativa che va in questa direzione è quella imperniata sul progetto NOVAMELA. Impensabile ancora 2 anni fa si è già materializzata pochi giorni fa: al Salone INTERPOMA di Bolzano è stato annunciata la fondazione di un progetto che vede impegnati i 5 attori più improtanti del comparto della mela italiana. Quattro sono associazioni di produttori, Dichgans, direttore VOG,  il personaggio più in vista, la quinta è un privato, l'imprenditorer Michelangelo Rivoira di Cuneo.

Si tratta di un progetto per lo sviluppo di nuove varietà concepito in Francia da imprenditori privati che in Italia sarà tradotto in realtà da imprenditori privati di vario genere, cordate che finora non sono mai state tentate, iniziative concrete messe in pratica da gente che fino a ieri al massimo sostenevano insieme organizzazioni di servizi generici. Anche qui dunque segnali tangibili di flessibilità e di ricerca di nuove strade. Il tutto fa ben sperare perchè il sistema Italia ha bisogno di slanci nuovi per tornare a crescere. Ben venga in questo contesto anche la collaborazione fra attori importanti perchè anche il più importante di loro è troppo piccolo per giocare un ruolo significativo a livello globale.

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