Quando però ho visto fallire ogni tentativo di innescare una
crescita e quando nonostante una viva immaginazione ed una costante ricerca non
ho trovato teorie plausibili a favore di un inversione di tendenza, progresso
al posto di depressione, mi è stato
regalato da mio figlio che conosceva il mio stato d’animo un saggio recente
(2012) di Paul Krugmann, economista americano insignito con il Premio Nobel
tempo fa. Titolo: Fuori da questa crisi, adesso.
L'autore è tutto teso a rendere plausibile l’idea di far ripartire
in modo sano l’economia americana e quindi mondiale con l’aiuto del deficit
spending. Non voglio qui tediarvi con teorie di alta economia ma riporto
brevemente un esempio che suona come una favola ma è un fatto realmente accaduto e citato nel libro da Krugmann
per far ragionare anche le anime candide:
Qui c'è l'emergenza dopo il terremoto 2012 in Emilia-Romagna |
TEORIA MONETARIA E LA
CRISI DELLA COOP DI BABY SITTING
I coniugi Sweeney facevano parte di una cooperativa di baby
sitting formata fra impiegati del campidoglio di Washington. Era una cooperativa fra 150 giovani coppie,
quasi tutte alle dipendenze del Congresso, che risparmiavano sul costo delle
baby-sitter assistendo a turno l’una i bimbi dell0altra.La dimensione della cooperativa, realmente grande, costituiva un grosso vantaggio perché le probabilità di trovare qualcuna in grado di curare i bambini la sera in cui una delle copie voleva uscire erano elevate. Ma c’era un problema: come garantire che ognuno facesse esattamente la sua parte.
La risposta della cooperativa fu l’adozione di un sistema
basato su buoni: le copie che si associavano alla cooperativa ricevevano 20
buoni, ognuno dei quali corrispondeva a mezza giornata di baby-sitting (nel
momento in cui desideravano uscire dalla cooperativa dovevano restituire lo
stesso numero di buoni. Tutte le volte che usufruivano del servizio, i genitori
dei bambini accuditi davano ai baby-sitter tanti buoni quante erano le mezze
ore coperte. Questo sistema assicurava che , con il tempo, ogni copia fornisse –
in termini di servizio – esattamente quanto riceveva perché o buoni spesi
andavano sostituiti.
Ben presto tuttavia la cooperativa si trovò in grosse
difficoltà. In genere le copie tenevano una riserva di buoni nel cassetto della
scrivania, nell’eventualità di dover uscire più volte di seguito. Ma per
ragioni che è inutile spiegare, a un certo punto il numero di buoni in circolazione era nettamente inferiore alle
riserve che la coppia media voleva tenere a disposizione.
Cos’era successo? Le coppie, preoccupate della riserva di
buoni che si assottigliavano, riducevano le uscite con l’obiettivo di
incrementarla curando i bambini di altre coppie. Ma proprio per questo tante
coppie rinunciarono a uscire , le opportunità di acquisire dei buoni attraverso
il baby-sitting si riducevano sensibilmente. Così le coppie a corto di buoni
diventavano ancor più restie a uscire. Il volume complessivo dei servizi
offerti dalla cooperativa si ridusse drasticamente.
In poche parole la cooperativa si era avvitata in una depressione,
che durò fino al giorno in cui gli economisti del gruppo riuscirono a
convincere la dirigenza ad aumentare l’offerta dei buoni.
Verrebbe da aggiungere come finale: ….e vissero contenti e felici
…
Krugmann conclude che si può imparare una cosa semplice: LA
TUA SPESA E’ IL MIO REDDITO, il mio reddito è la tua spesa.
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