Il giorno 17 giugno 2012 ho formulato questo appello inviandolo al Corriere della Sera. Non è stato finora preso in considerazione ed allora lo affido al mio QUIFRUTTA per difonderlo anche via Twitter con l'aiuto di #generazioneEurofondatori
Egr. Sig. Direttore,
Ho quasi 75 anni e sono contento dei risultati complessivi della vita finora vissuta, facendo un onesto mestiere e mai occupandomi di politica.
Nel bilancio complessivo ha molto peso la mia famiglia e pertanto anche i 6 nipoti che avendo fra i 20 ed i 5 anni stanno crescendo e studiando ed iniziano a farsi domande ed ad andare a votare.
Per questo mi capita spesso di osservare il mondo che ci circonda con i loro occhi e capisco molti dei temi che i giovani sempre più spesso mettono in primo piano.
La situazione che vedono e che sentono è una situazione fallimentare ed il processo alla nostra generazione ne è una conseguenza:
Veniamo incolpati prima di avere scialacquato le risorse della terra ed inquinato l’ambiente in modo irreparabile.
Inoltre abbiamo, secondo questa versione, indebitato non solo noi stessi
ma anche la generazione futura vivendo al di sopra dello standard meritato e causando un crollo storico del sistema economico instaurato in questi ultimi decenni.
Posso accettare certe accuse e a nostra discolpa potrei anche trovare valide ragioni ma che nessuno della intellighenzia italiana o anche europea si impegni assiduamente a raccontare quanto invece anche di positivo abbiamo fatto e cioè quanto è
grande la creazione dell’Unione Europea (economica ma potenzialmente anche quella politica) non lo posso sopportare.
E’ vero che nel
20mo secolo l’uomo
ha pensato di poter costruire il paradiso in terra e siccome i seguaci di Lenin lo hanno fatto balenare in modo credibile per decenni,
anche il mondo occidentale ha creduto di dover fare delle prove continuando a costruire castelli di welfare realizzabili solo su pianeti dove non soffiano mai venti contrari. Neanche dopo il crollo del socialismo reale abbiamo cambiato rotta e siamo così arrivati alla resa dei conti, alla miseria che ci troviamo a vivere in questi anni.
Ma io che da bambino ho vissuto gli anni della guerra e che da ragazzo ho visto le macerie dalle quali ci si doveva rialzare, voglio gridare a gran voce in tutte le direzioni: " ragazzi, abbiamo perso tante ricchezze, tante certezze ma abbiamo ancora la cosa più grande che il nostro mondo, il mondo più civile mai esistito, ha realizzato: l’Europa senza confini, senza diatribe, senza fame, senza macerie, senza morti! L'Unione Europea. Un mondo non perfetto ma certamente interessante, umano ed in evoluzione.
Cerco aiuto per fare arrivare questo messaggio, questo unico e alto messaggio a tutti coloro che oggi dubitano dell’Euro, dell’ Unione Europea e del futuro in genere: è un’Unione Europea ancara da completare ma che ci farà trovare la giusta strada, ci farà tornare a forme di convivenza sostenibili e realizzabili. Non dobbiamo mai dimenticare che il bene più grande è la pace e l’Europa Unita è il più importante baluardo a difesa della pace Europea e Mondiale.
Ringrazio per ogni forma di sostegno che potrà dare convinto che anche Lei condivida queste
mie idee.
Cordialmente
Rolando Drahorad