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giovedì 28 giugno 2012

GLOBALIZZAZIONE DEI COMMERCI AFFRETTATA



All'inizio degli anni '90 gli uomini di stato (fra i quali economisti come Prodi) che hanno impostato il calendario della caduta di tutte le barriere doganali a livello mondiale nel giro di 10 anni non hanno capito che in un così breve lasso di tempo le economie avanzate dell'occidente non potevano riorganizzarsi per continuare la produzione dei beni nei paesi tradizionali e che pertanto la produzione si doveva per forza spostare nei paesi che anche allora avevano costi di manodopera inferiori del 70-80-90 percento. Le conseguenze le vediamo bene oggi quando sopratutto l'EURO non regge l'urto e se non succede un miracolo, crolla come i capannoni sotto le ondate del terremoto in Emilia.

Discutendo di queste cose oggi con un collaboratore mi è venuto spontaneo un piccolo grafico che Vi riproduco. Si vede bene che per raggiungere il livellamento così presto le economie occidentali dovevano scendere velocemente verso la linea di un mondo che comunque è in continua ascesa. Bastava impostare le curve in modo giusto per evitare la traumatica discesa dell'occidente dando comunque l'opportunità di crescere alle economie emergenti.

C'è ancora tempo per raddrizzare queste linee?

















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