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domenica 2 dicembre 2012

UNA GIORNATA AL INTERNATIONAL FORUM - Barilla Center

Descrivo qui per dilettanti la mia giornata al 4° International Forum on Food and Nutrition sperando di poter comunicare da dilettante tutto l’entusiasmo che mi ha procurato l’evento.

Il mio mestiere è promuovere e vendere ortofrutta sui mercati internazionali e sapevo che questo Forum era uno dei passi che la Barilla con il suo BARILLA CENTER  sta facendo in vista di EXPO Milano 2015.

Anche l’ortofrutta fresca sta diventando, con l’aiuto di tecniche di conservazione e di trasporto, un prodotto con il quale raggiungere tutti i mercati del pianeta e per questo l’insegna cubitale che saluta il visitatore del FOOD PEOLPLE PLANET è di buon auspicio ed in tema.

La vastità di dati comunicati in due giorni da 52 relatori è tale che è impossibile concentrare anche solo le cose più importanti in poche righe. Tenterò di farlo andando quasi per titoli, parlando solo delle cose che mi hanno colpito appunto da dilettante:

In una specie di Centro Congressi molto capiente è rappresentato quasi tutto il mondo, sia come relatori ma anche come audience. I temi sono imperniati genericamente sul cibo, sulla nutrizione e sulla sostenibilità delle produzioni e spaziano dalla demografia al clima, dalla’acqua alla scarsità di cibo, dai problemi di obesità a quelli dell’energia. Per finire con gli sprechi.




Relatore JANEZ POTOCNIK, commissario per l’ambiente dell’U.E.: 
Alcuni fatti forniti da Janez sono veramente shoccanti e ne elenco qui alcune alla rinfusa:  ogni giorno la popolazione mondiale cresce di 219.000 unità!,  per ottenere una caloria di cibo occorre 1 litro di a acqua ma siccome il 30 % del cibo prodotto viene sprecato lunga la filiera ed a casa, una persona che mangia 2000 calorie consuma da 3.000 a 4.000 litri di acqua (infatti l’acqua non viene più considerata un bene liberamente disponibile).  Da qui la previsione che l’alimentazione del pianeta nei prossimi decenni si sposterà sempre più dal riso ai cereali perché questi ultimi hanno bisogno di molto meno acqua.
I prezzi per le materie prime alimentari continueranno ad aumentare nel corso degli anni e da questo derivano già oggi cenni di rivolte del pane (Tunisia?)

Relatore LESTER BROWN, fondatore e presidente dell’ Earth Policy Institute, USA
Ha parlato della scarsità di acqua nel futuro: Per produrre cibo c’è bisogno di acqua, Cina, India ed USA da soli producono la metà dei cereali del mondo. In USA in questi ultimi anni sono venuti a mancare il 15 % di acqua per irrigazione. La Cina importa il 60 % del suo fabbisogno di Soya beens.

Il cambio del clima è sott’osservazione: ogni grado di aumento di temperatura comporta il 10 % di calo di pioggia. A questo si aggiunge il fenomeno del dust fall, la caduta di polveri sottili,  che in certe aeree, per esempio nel Nord della Cina, influenzano negativamente le produzioni vegetali. Ci dice testualmente “water is no longer a free resource”, l’acqua non è più da considerarsi una risorsa libera.
“ Nella storia nessun popola che ha distrutto le sue risorse naturali è sopravissuto, noi ci stiamo arrivando se non cambiamo passo presto”
Sviluppando questi discorsi Lester Brown invoca una radicale “ristrutturazione” delle fonti energetiche  e racconta della Cina che sta costruendo 8 centrali nucleari della capacità di 20.000 Megawat l’una, totale 120.000 Megawat. E pensare che una sola basterebbe a rifornire un paese grande come la Polonia per un anno! Afferma anche che questo problema lo deve risolvere la nostra generazione perché se aspettiamo la prossima sarà già troppo tardi!
Più tardi abbiamo imparato dalla viva voce  di Guido Barilla che a favore della nostra dieta sta il fatto che  la produzione di frutta, verdura e di prodotti su base di cereali hanno il più basso impatto sull’ambiente.................. continua nei prossimi 2 post.

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