Come segnalato da un blog scanzonato come Guglielmo Tell prima delle elezioni di aprile, non solo il governo Prodi ma anche il PDL di Berlusconi aveva nel programma elettorale i farmer's markets.
Perchè il presidente nazionale dei fruttivendoli, Dino Abbascià, si fa ssentire solo oggi? Leggo su www.fruttaonline.it del 6 giugno 2008 che avrebbe affermato che "....i farmer’s markets introducono elementi di concorrenza sleale nel settore della distribuzione, danneggiando le imprese commerciali...".
Riporto quanto scritto su www.guglielmotell.it in data 3 marzo sotto il titolo: Berlusconi copia programma (prodotti agricoli ecc.)
"Bisogna leggere i programmi elettorali in dettaglio per capire il retropensiero dei nostri rappresentanti politici. Al punto A/5 cioè Prima Missione Rilanciare lo Sviluppo, punto numero 5 Berlusconi scrive testualmente "... riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione dei mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli".
Dina Abbascià e con lui tutti quelli che per fare onestamente il mestiere di commercianti nel settore dei prodotto agricoli pagano regolarmente le tasse avranno dunque poche speranze di cambiare oggi questa situazione. Secondo me dovrebbero utilizzare i media per raccontare al grande pubblico quanto distribuire prodotti alimentari è un mestiere meritorio ed utile come e più di tanti altri. Purtroppo l'imagine spesso prevalente è ancora quella dei commercianti parassiti, speculatori e truffatori.
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